26_06_2012| SAN PATRIGNANO FOTOVOLTAICO, SCHIFANI SCHIACCIA L’INTERRUTTORE

Martedì, 26 Giugno 2012

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SAN PATRIGNANO FOTOVOLTAICO, SCHIFANI SCHIACCIA L’INTERRUTTORE


Un nuovo impianto fotovoltaico per San Patrignano e la comunità, da sempre attenta al rispetto dell'ambiente, da oggi diventa ancora più 'green' evitando l'emissione di oltre 30 tonnellate di anidride carbonica l'anno.


E’ stato il presidente del Senato, Renato Schifani, in visita in occasione della Giornata contro le droghe, ad accendere per primo l’interruttore e a promettere di tornare in visita alla comunità nel periodo di Natale. Ricco di incoraggiamento ai ragazzi di San Patrignano il discorso del presidente. “Potrete contare sul mio sostegno, non solo quello istituzionale ma anche personale. Oggi sono qui per dire ‘andate avanti’ e ‘ce la faremo’”. Riferendosi qui anche alla situazione nazionale.
"San Patrignano – ha infatti detto - è l'immagine di un Paese sano, che può farcela. Questa realtà è un esempio di eccellenza sul fronte della solidarietà del nostro Paese che vive problemi economici ma contiene anche positività estreme".


La politica “deve essere responsabile e deve rendersi conto che siamo di fronte a una crisi senza precedenti che si risolve solo con le proposte".
Il governo, dal canto suo, "sta puntando su misure di crescita e riforme strutturali approvate nei primi mesi. Adesso sta confrontandosi con gli altri Paesi europei, Francia e Germania, per arrivare ad una politica economica che punti sulla crescita e lo sviluppo e non su misure di restaurazione ed eccessivo rigore che bloccano la ripresa”.


In lavorazione anche la proposta di sforbiciata al numero dei senatori, "un taglio vero", dice il presidente, numero che "se verrà approvata, si porterà a 250". Replicando alle accuse di tagli fittizi, Schifani ha precisato che se la riforma andrà in porto, "gli altri componenti non saranno senatori ma rappresentati delle regioni", cioè "non avranno nessun compenso né tanto meno lo status di parlamentari".


Sulla riforma del lavoro "è uno dei provvedimenti strategici di questo governo. Alcuni la condividono, altri no. Comunque è una delle riforme strutturali tra quelle che l'Europa ci chiedeva e che, in un modo o nell'altro, non si era riusciti a fare".